Nei piccoli centri storici ai piedi dei monti amerini è bene guardarsi intorno: è possibile infatti scoprire pezzi di reimpiego usati nelle costruzioni spesso sorprendenti.
Come dei piccoli bassorilievi che segnano la presenza templare lungo le strade che attraversano i nostri monti, diverse sono le testimonianze che dimostrano questa antica frequentazione.
Del resto anche la vicina Via Amerina era lungo il percorso che dal centro Italia portava verso luoghi dove imbarcarsi per la Terra Santa e per le Crociate.
Eccole qui le pietre e i simboli testimoni dei cavalieri: la croce patente, la rosa mistica, l’agnus dei, il cavaliere templare.
Queste pietre sono collocate oggi su edifici ancora in uso e sono di probabile provenienza dei vicini castelli.
Simboli templari a Guardea
Nell’ambito delle ricognizioni sul territorio effettuate dal gruppo archeologico di Guardea, sono stati rilevati due bassorilievi circolari su blocchi di travertino del diametro di circa 45 cm, inseriti in pareti esterne dell’attuale abitato che possono testimoniare una presenza templare nei pressi del Castello di Guardea Vecchia.
I due piccoli bassorilievi
Il primo si trova in una casa in via di Sant’Egidio e rappresenta un cavaliere con l’armatura che richiama palesemente un assetto templare con calzare a punta e con un elemento distintivo pressoché inequivocabile costituito da una lancia obliqua, unità di base dei Cavalieri dell’ordine ricorrente in moltissime iconografie e soprattutto nei loro sigilli ufficiali.
L’altro bassorilievo è stato ritrovato in un’abitazione nella frazione di Cocciano. Raffigura un agnello, l’immagine dell’agnus dei che è stata di frequente utilizzata dai Templari come esortazione al fedele a considerare sotto quel simbolo il mistero della nostra Redenzione e concepisca atti di riconoscenza e di amore verso Dio, per benedirlo ringraziarlo e lodarlo con viva fiducia da impetrare dalla sua misericordia infinita il perdono dei peccati commessi.
Le due opere provengono probabilmente dal sito dell’Antico Castrum: nei secoli scorsi infatti era costume degli abitanti di Guardea a seguito dell’abbandono dell’originaria postazione riutilizzare del pietrame proveniente dal castello per edificare le nuove abitazioni, spesso si possono notare elementi architettonici inseriti nei vari contesti murari del paese.
Indizi sulla presenza templare
Al momento non ci sono dei riscontri nei documenti sulla presenza dei Templari a Guardea quindi dobbiamo valutare la consistenza di diverse testimonianze quali i bassorilievi descritti e la stessa struttura del castrum che come terra murata munita di torri angolari, fornite di feritoie per la difesa fiancheggiante, rafforzata da un cassero sovrastante rispondeva esattamente ad una tipologia architettonica adottata dall’ordine come presidio multifunzionale.
Nel nostro caso abbiamo anche il privilegio di una posizione strategica con possibilità di controllo di una bella fetta della sottostante valle del Tevere e della relativa viabilità.
Una delle loro finalità sostanziali era quella di proteggere pellegrini e viandanti dai predoni, all’epoca molto diffusi in questo territorio.
Bisogna tenere presente per sostenere questa tesi che a Orvieto nell’anno 1135 fino al 1312 – due anni prima della loro fine – è stata attiva una delle maggiori precettorie Templari d’Italia, con dignitari e relative dipendenze sparse sul territorio circostante, una delle quali in virtù delle peculiarità riscontrate dal gruppo archeologico guardeese potrebbe essere per l’appunto Guardea.
La Simbologia
L’Agnello di Dio (Agnus Dei) dei Templari è raffigurato come un agnello con un’aureola che regge una croce o una bandiera con la zampa anteriore arcuata. Come altri simboli templari, anche questo ha diverse interpretazioni sebbene il riferimento sia abbastanza chiaro: l’agnello è il simbolo del Cristo martire e anche nella Bibbia se ne fa riferimento: “Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo.”
Il cavaliere templare raffigurato con calzari a punta, armato di una lancia obliqua è un simbolo ricorrente anche nei loro sigilli ufficiali, spesso sono raffigurati due cavalieri sopra un unico cavallo a significare la fraternità.
Simboli templari a Montecchio
A Montecchio appena fuori dal centro storico vi era un antico ospedale, risalente alla fondazione delle cerchia più antiche, datate 1194.
In epoca medievale infatti, chi arrivasse ad ora tarda al paese trovando la porta del castello chiusa, aveva possibilità di rifugiarsi in questo piccolo hospitale, trovando paglia e fieno per gli animali e acqua in una vicina fontana.
Oggi su questo piccolo edificio sono collocate due formelle che raffigurano due simboli riconducibili a quelli templari, un simbolo che richiama la rosa e una croce templare. L’edificio in epoca più recente è stato restaurato e le due piccole formelle a bassorilievo sono state ricollocate dove erano in origine, in ricordo di questo piccolo hospitale.
La Rosa, simbolo templare
Rappresenta un complesso sistema di simboli che vede nel medioevo un forte sviluppo. La rosa, il simbolo della Madonna, fu mezzo di salvezza per i Templari perché sistema di purificazione interiore (la rosa mystica).
Infatti in questo periodo il salterio mariano è nominato “rosario”. Ma è anche simbolo di segretezza e di purificazione. Infatti questo fiore assume spesso anche il significato di guida iniziatica. Nella tradizione cristiana un’antica leggenda orientale racconta che rose bianche spuntarono nel terreno sotto la croce di Gesù e che queste raccolsero il sangue che sgorgava dalle ferite, diventando così di colore rosso.
La rosa bianca o damascena (di Damasco, capitale della Siria) fu portata in occidente dai Templari, e dall’anno 1200 in poi fu coltivata per ricavarne l’essenza, per via dei suoi petali profumati.
La Croce Templare
Rappresenta il simbolo templare del martirio, sempre presente sulle vesti dei Templari. La morte in combattimento era considerata un grande onore per i Cavalieri Templari, poiché garantiva un posto in paradiso. La croce è un antico simbolo cosmico, segno di armonia tra la terra e Dio, asse di collegamento fra il cielo e la terra, indice geografico dei punti cardinali. Il colore bianco e rosso della Croce Templare rappresentavano l’anima che si risveglia alla luce divina e che raggiunge l’illuminazione spirituale attraverso l’ascesi, ma avevano anche un significato specifico per l’Ordine e cioè il bianco per l’aspetto monastico ed il rosso per quello guerriero, il colore del loro sangue che erano pronti a versare ogni giorno ad imitazione di Cristo.
In seguito fu usato come simbolo dell’Ospedale amalfitano a Gerusalemme fondato nel 1023, tenuto dall’Ordine monastico dei Cavalieri di San Giovanni, anche detto degli Ospedalieri.
Ringrazio Paolo Boccalini per la disponibilità e per le approfondite documentazioni.
Bibliografia
Paolo Boccalini – Tracce Templari A Guardea – Archeologia Dell’Umbria – N. 60 Anno XXVII
Gruppo Archeologico Guardeese e dell’Umbria Meridionale – 2° Sem. 2013
Barbara Frale – https://youtu.be/bPcxWnhTQYs