A Guardea l’antico cimitero del paese, risalente all’epoca napoleonica è diventata una meta per semplici curiosi e appassionati del fumetto di Dylan Dog.
Il vecchio cimitero è stato dismesso nel 1960, dopo l’ultima sepoltura è stato abbandonato e ha subito una graduale rovina. Anche a causa dell’estumulazione delle salme che ha comportato la distruzione di moltissime tombe.
Il film “Dellamorte Dellamore”
Per i collezionisti del fumetto Dylan Dog, il vecchio cimitero del paese che oggi si presenta come un giardino all’inglese, è un luogo “cult” perché utilizzato per la trasposizione cinematografica del romanzo “Dellamorte Dellamore”. Nel 1994 nel vecchio cimitero napoleonico dismesso, fu girato il film “Dellamorte Dellamore” un film diretto da Michele Soavi, tratto dall’omonimo romanzo di Tiziano Sclavi.
Le scene sono state girate all’interno del cimitero storico monumentale e alcune nel centro di Guardea. Le riprese durarono alcuni mesi e ci fu grande curiosità da parte degli abitanti del posto.
Curiosità sia per i trucchi cinematografici usati per le scene, gli effetti speciali e l’ambientazione oltre che alla troupe e gli attori che passeggiavano tranquillamente in piazza suscitando ammirazione come Rupert Everett e Anna Falchi.
Comparirono quinte e scenografie opportunamente dipinte, tappeti erbosi, finte lapidi dipinte e addirittura un albero di cipresso, che servì a coprire il panorama esterno al cimitero. Furono piazzate luci e pannelli e per un bel periodo il piccolo cimitero fu animato da un frenetico viavai fra attori e troupe.
Cimitero napoleonico
Il piccolo cimitero recentemente restaurato a cura dell’attuale amministrazione comunale è costruito secondo i dettami dell’editto di Saint-Cloud del 1806. Il cosiddetto editto di Saint Cloud (correttamente: Décret Impérial sur les Sépultures), emanato da Napoleone a Saint-Cloud il 12 giugno 1804, raccolse organicamente in due corpi legislativi tutte le precedenti e frammentarie norme sui cimiteri.
L’editto stabilì che le tombe venissero poste al di fuori delle mura cittadine, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte uguali. Si volevano così evitare discriminazioni tra i morti. Per i defunti illustri, invece, c’era una commissione di magistrati a decidere se far scolpire sulla tomba un epitaffio. Questo editto aveva quindi due motivazioni alla base: una igienico-sanitaria e l’altra ideologico-politica.

Il tempietto del vecchio cimitero napoleonico
L’aspetto originale
Il cimitero era realizzato su due piani, quello di ingresso a livello strada in cui erano sepolti con le tombe in campo (costituite da cumuli di terra e croci in testa) i soldati caduti in guerra e gli infanti.
Una doppia fila di cipressi conduceva al tempietto del cimitero, che è ancora visibile. Lo spazio all’interno delle mura era suddiviso in 4 aree. I viottoli e le aree erano bordate da siepi di alloro delle quali non rimane alcuna traccia se non un albero diventato grande.
Al piano superiore si accedeva con una scala, all’interno delle quattro aree delimitate dai viottoli, vi erano le tombe a terra, lungo il perimetro e ai lati del tempietto.
C’erano le tombe a pozzo e quelle in muratura, alcune di notevole pregio con riquadrature, ornamenti e cornici in pietra e altre addirittura affrescate.

Una scena del film girata nel vecchio cimitero
I lavori di recupero
All’inizio della metà degli anni ‘90 l’amministrazione comunale decise di investire quanto versato dalla casa cinematografica come corrispettivo per girare il film di Dylan Dog.
Integrando la cifra da altre somme comunali fu completamente restaurato del muro di cinta del tempietto oltre ad altri importanti recuperi.
Il cimitero era ridotto a cumuli di macerie e iniziava a perdere parti sostanziose anche nell’elegante cinta muraria in pietra. Il muro fu completamente ricostruito nelle parti mancanti, risarcito della muratura dove deteriorata interamente stuccato a raso sasso e in sommità dove avvenivano copiose infiltrazioni di acqua posta in essere una bella copertina di cotto appositamente prodotta dai laterizi San Marco.
Allo stesso modo furono eseguiti dei lavori sul tempietto, con sistemazione del tetto, stuccatura integrale delle pareti in pietra e posa di griglie metalliche alle finestre del vecchio ossario che essendo molto basse venivano usate per l’ingresso al cimitero
Inoltre fu rifatta tutta la vetrata che nel tempo era stata distrutta a causa di atti vandalici.
Negli anni ci furono maggiori restauri per consolidare tetti e pareti delle cappelle ancora in piedi e il restauro del muro in pietra fra due livelli di terreno. Inoltre sono state consolidate tutte le parti calpestabili delle tombe a pozzo per metterle in sicurezza e allo stesso momento sono stati realizzati gli impianti elettrici e idrico per l’irrigazione dell’erbetta.
Grazie all’amministrazione comunale è stato recuperato, per quanto ancora possibile, parti delle cappelle delle tombe esistenti per tramandare la testimonianza della qualità dell’architettura e della struttura di questo vecchio cimitero napoleonico.