L’agricoltura e il paesaggio agrario a Cocciano
Nella valle di Cocciano, Guardea, (TR) in passato era molto diffuso, come in altre zone dell’Umbria l’uso in agricoltura della coltivazione della vite maritata, che poi invece con la meccanizzazione di tanti procedimenti agricoli è stato dismesso. Quindi il paesaggio tipico delle viti a pergole è andato scomparendo fino all’attuale aspetto della valle. Ma di questa testimonianza vi è ancora traccia nelle ortofoto della regione Umbria del 1950.
I contadini infatti erano soliti fare più colture nello stesso fazzoletto di terra: su strisce di terreno dedicate al grano e ad altri vegetali, si faceva crescere la vigna e gli alberi tutori, alla cui ombra pascolavano piccoli animali da cortile o le pecore, lasciate libere dopo la mietitura o la raccolta delle colture agricole.
Cardine di questa agricoltura promiscua di sussistenza era proprio la vite “maritata” agli alberi, cioè una pratica che permetteva alla vite di “appoggiarsi” permanentemente a dei tutori viventi (i “mariti”, appunto), così diffusa in Umbria da avere un ruolo importante nella formazione del suo paesaggio rurale. Questa modalità di coltivazione, la vite “maritata”, è etrusca. Questa definizione non è d’epoca etrusca ma nacque più tardi, sembra che gli etruschi l’indicassero col termine di àitason.
Le viti erano coltivate su sostegni viventi come gli aceri, olmi, ulivi e alberi da frutto. Originariamente non erano potate, più tardi furono soggette a potatura lunga. La vite tendeva a crescere molto, ad avere tralci anche lunghissimi e la raccolta dell’uva era fatta con le mani o con falcetti, con scale appoggiate agli alberi, oppure usando strumenti dal manico molto lungo.
Per queste ragioni la specie che fin dai tempi antichi è stata sempre considerata adatta a fungere da “marito” per le viti è stato l’acero (Acer campestris). Esso infatti, oltre ad avere una chioma rada, s’adatta ad essere potato così rigorosamente da potersi ridurre, secondo un’espressione già antica, a “palo vivente”.
Le ortofoto e le testimonianze
La Regione Umbria possiede nei suoi archivi alcune cartografie storiche che mette a disposizione sia in consultazione che in distribuzione in formato cartaceo e/o digitali.
L’ortofoto digitale di cui dispone la Regione Umbria riguarda coperture realizzate negli anni passati sono in bianco e nero e a colori. Per ora la disponibilità di cartografia che può definirsi storica riguarda due tipologie di carte realizzate prima dell’istituzione delle Regioni:
- Cartografie storiche I.G.M. a scala 1:25.000, 1:50.000 e 1:100.000 (1892 – 1955)
- Carte tecniche storiche – Enti vari eseguite con il metodo fotogrammetrico:
Carte tecniche a scala 1:5.000 e 1:10.000 prodotte da Enti vari negli anni 60/70
Carte tecniche a scala 1.5.000 e 1:10.000 e mappe al 2.000 di scala realizzate dal Comune di Perugia nel 1968 (E.I.R.A.)
Maggiori informazioni:
http://siat.regione.umbria.it/paesaggineltempo/