In questa foto di Paul Scheuermeier un pastore transumante che viene dalla tuscia, passa davanti alla Porta Romana ad Amelia, vestito con i cosciali di pelle, l’abbigliamento tipico. Lo segue il suo bel gregge e a chiudere, il carro con tutto ciò che serviva per il periodo della transumanza.
Infatti chi attraversava con le greggi il Tevere, sopra le “barche” ovvero grandi chiatte che permettevano il passaggio a persone, animali e carri (in uso fino alla fine degli anni ‘50) poi doveva risalire verso i monti amerini, la prima “barriera” che si incontra per chi viene dalla tuscia.
Erano i passi montani sui nostri monti che permettevano l’accesso ai pastori che anticamente praticavano la transumanza orizzontale, risalendo al lato sud dei monti amerini, entrando in Umbria da passaggi antichi che oggi sono censiti nella rete dei Sentieri Amerini.
Come il sentiero 728 che collega Macchie ad Amelia, oppure le vecchie carrarecce che da Porchiano, Lugnano, Guardea, Montecchio, risalivano dal Tevere e portavano oltre le cime dei monti, dai sentieri oggi numerati come 747, 745, 729 e 730.

La ricerca di Paul Scheuermeier
Paul Scheuermeier è stato un linguista svizzero, che negli anni 30 fu inviato in Umbria per raccogliere due campagne di rilevamento. La prima tra il 1924 e il 1925, e la seconda nel 1930, passando anche ad Amelia e lasciandoci dei bellissimi scatti.
Nel 1919, a conclusione degli studi universitari a orientamento filologico, ricevette l’incarico da parte dei linguisti suoi maestri Karl Jaberg e Jakob Jud di prendere parte ai rilevamenti finalizzati alla stesura dell’Atlante linguistico ed etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale (AIS).
Lolletto il Cacciatore
Quando Paul arrivò ad Amelia, il suo informatore era Giacomo Biribanti, detto Lolletto, un personaggio davvero buffo. Di lui oltre alle foto scattate da Paul sono rimaste delle poesie pubblicate dal Banditore (un periodico di Amelia) in un momento in cui la caccia al lupo non era vietata, bensì incoraggiata.

EL LOPO
Erimo io, la golbe e santastreppi
Me dicettero quelli di Coalana
Volemo jne tutti quanti nseme a Frega el lopo proprio jò la tana?
Lo troarino però? ne sete certi?
Sine lo verse pure sera el pecoraro
e venea de lassù pel buschettaccio
E jè passo attollà reto al paiaro
E allora sine, jamo e zitti zitti.
Ntratanto io prese jò per lo straone
Pe caparramme quella repazzola
Che sta joe di lì mmerso el troscione.
Sirà stato simma sull’ Emmaria
Nmperò anco bene si, ce se vedea
E io m’ero pijato un posto bono,
Peghè la fera sirebbe venuta a bea.
C’ro uno schioppo de quilli meritari
ce schiaffai jo, a botta, più d’un parmo
e sicuro de fa na strommonata
M’accucciai jone zitto zitto e carmo.
Quann ‘eccote che tutto nd’una botta
Te vedde proprio comme un allunita
Da occhi grossi come du linterne
Veneano in sune per la scampurita!
Ce semo, fece, accanarzai lo schioppo
me messe a mira….ma…e si nu lesse a coja?
Me venne addosso tamanta paura che commensai a trema come na foja.
Fortuna fu che el lopo tutto un botto
Mustrà che col trema vedde che moa
Scagna de seguitane nmerso mene
Prese all’injo pe la casella noa.
Scaopai a gamme piagnenno comme un potto lo seguitai a guardane arreto un pioppo
Ma ancò ce tremo, che si venia da mene
Me se saria magnato anche lo schioppo.
Paul Scheuermeier e l’Umbria
Nel corso della sua ricerca Paul si occupò della trascrizione fonetica delle forme linguistiche previste dal questionario che era stato stilato dai curatori dell’AIS, della descrizione e della riproduzione fotografica degli oggetti legati al lavoro nei campi e alla vita domestica, della documentazione di interi cicli produttivi.
Per tutto il tempo del soggiorno tenne un diario sopra il quale annotò le vicissitudini della ricerca sul campo (incontri, spostamenti, e i problemi nel rapporto con la figura dell’informatore).
In Umbria Scheuermeier compì due campagne di rilevamento. La prima tra il 1924 e il 1925, e la seconda nel 1930. Undici furono i luoghi presi in considerazione nel corso del primo rilevamento: Pietralunga, Civitella Benazzone, Loreto di Gubbio, Panicale, Perugia, Nocera Umbra, Marsciano, Trevi, Norcia, Orvieto, Amelia.
Al momento della pubblicazione dei primi volumi dall’AIS i curatori si resero conto che mentre la sezione linguistica dell’opera appariva dettagliata ed esaustiva, quella etnografica presentava delle lacune. Per rimediare a questa mancanza venne studiato un ulteriore questionario, e sulla base di quest’ultimo il ricercatore venne inviato a raccogliere dati in ventidue località sparse sulla penisola.
Per questi motivi nel 1930 Scheuermeier tornò in Umbria, questa volta accompagnato dal disegnatore e silografo bernese Paul Boesch. Nel 1963 in riconoscimento del suo lavoro, venne nominato membro corrispondente dell’Accademia della Crusca.
Paul Scheuermeier morì a Berna il 13 agosto 1973.