“Li chiamano calanchi / ma è come stare in una chiesa / guarda come pregano / questi monaci di creta”
Franco Arminio
I calanchi sono formazioni che si generano su suoli granulosi e argillosi contenenti sabbia nella loro composizione e sono soggetti a fenomeni erosivi a causa dall’acqua piovana. Sono un fenomeno di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, dove c’è scarsa vegetazione e in zone poco protette dal ruscellamento.
La velocità di degradazione del pendio argilloso è funzione della temperatura che agisce sull’aria e sull’acqua presenti nella massa: durante le piogge questa è suscettibile di erosione tanto più intensa quanto più è secca precedentemente.
I solchi che si formano nel terreno si allargano rapidamente, allungandosi e procedendo a ritroso, moltiplicandosi e ramificandosi. Questo processo si estende ad interi versanti, suddivisi da numerose vallecole separate a loro volta da strette creste con micro versanti nudi in rapida evoluzione.
Le cause di innesco del processo che porta alla formazione dei calanchi sono molteplici e spesso concomitanti:
- la presenza di un substrato argilloso con discreta componente sabbiosa;
- il regime climatico caratterizzato da una lunga estate secca e piogge intense concentrate in determinati periodi dell’anno;
- l’esposizione meridionale dei versanti;
- la pendenza compresa tra i 40-60° che favorisce il rapido deflusso dell’acqua; esistenza di un livello meno erodibile alla sommità del versante.
Il disboscamento delle foreste di querce, avvenuto per opera umana, pare che abbia esposto i suoli argillosi, altamente erodibili, ai rigori del clima.
Fenomeni di dissesto idrogeologico, come il dilavamento e il ruscellamento delle acque meteoriche, insieme a frane divennero i fattori determinanti nel modellamento del terreno, la cui risultante fu la genesi dei calanchi. In Italia, sono presenti soprattutto dove affiorano le argille azzurre plio-pleistoceniche, che hanno dato forma, lungo l’intera catena appenninica, a due distinte formazioni: i calanchi e le biancane.
La biodiversità
Le riforme agrarie degli anni ’50 in Italia hanno portato alla trasformazione e concimazione delle aree marginali ai calanchi, causando una drastica riduzione della biodiversità e un grave impoverimento dell’eredità culturale locale. La graduale scomparsa dei calanchi minaccia il patrimonio paesaggistico e culturale del paese, portando ad un progressivo livellamento e omogeneizzazione del paesaggio. È necessario adottare nuovi approcci alla gestione del patrimonio naturale per garantire uno sviluppo più sostenibile e rispettoso delle peculiarità fisiche, morfologiche ed ecologiche, al fine di preservare la ricchezza e la biodiversità delle zone fragili.
I calanchi e i monti amerini
Cosa si nasconde tra i Monti Amerini e il fiume Tevere? Un paesaggio incredibile, fatto di calanchi che si estendono in modo suggestivo e interessante. Terre scoscese, sterili e franose, create dall’erosione causata dalla pioggia, dal vento e dai corsi d’acqua, sui depositi di argilla e sabbia. Questi sono i resti di un antico mare poco profondo che, fra 1,5 e 2 milioni di anni fa, lambiva la dorsale calcarea dei Monti Amerini.
Esplorare questa zona è un’esperienza unica, che vi porterà a contatto con la maestosità della natura e con una storia che si perde nei millenni. I calanchi sono un vero spettacolo per gli occhi e offrono un’opportunità unica per chi ama l’avventura e la scoperta di luoghi insoliti.
Le casette di creta di Alviano
Queste piccole abitazioni rappresentano un prezioso testimonianza delle condizioni di vita dei mezzadri che abitavano la zona fino a pochi decenni fa. Queste abitazioni, costruite principalmente con l’argilla dei calanchi, erano caratterizzate da muri esterni realizzati con grossi mattoni sovrapposti e da un tetto in coppi sostenuto da travi di legno e cannucce. All’interno, le case erano costituite da un unico grande vano, con la possibilità di aggiungere ulteriori spazi laterali quando la famiglia cresceva.
Gli interni erano semplici, con pavimenti in terra battuta, un focolare in un angolo, un tavolo, sedie o panche, mensole e altri elementi essenziali per la vita quotidiana. Le finestre si chiudevano con scuri in legno o teli, e non c’erano infissi.
Queste abitazioni sono un simbolo della durezza della vita dei mezzadri, costretti a lavorare con fatica una terra spesso poco fertile e a cedere la metà dei prodotti e dei proventi al proprietario. Le casette di creta di Alviano sono un’importante ricordo di un passato non così lontano, che ancora vive nella memoria degli anziani e che ci aiuta a comprendere le difficoltà e le sfide affrontate dalle generazioni precedenti.
Oggi, queste casette di creta ricostruite si trovano in località Colle Villa e sono segnalate da cartelli posti lungo la strada di accesso al paese. Rappresentano un’importante testimonianza storica e culturale, e sono facilmente raggiungibili in auto.
Gli incendi estivi nel 2022
Nell’estate siccitosa del 2022 ci sono stati degli incendi (sembra alcuni di origine dolosa) che hanno riguardato il paesaggio fragile della valle dei calanchi, nella fascia che da Montecchio arriva fino ad Attigliano. Oltre ai calanchi le fiamme hanno lambito i centri abitati, gli allevamenti e le case.
Purtroppo le conseguenze sono state pesanti sia per l’emissione di fumi che per la distruzione dell’area naturale in cui ettari di bosco sono andati in fumo uccidendo tanti animali selvatici e rovinando il loro habitat.
Nella primavera successiva, dopo un anno, le colline dei calanchi hanno ripreso la vegetazione, con un tappeto di erbe e fiori che ondeggiavano al vento. Gli olivi bruciati hanno fatto nuovi getti e il paesaggio si è colorato di fiori di sulla e di cardo, un tappeto profumato di violetto e di rosso: il segnale che la natura alla fine si riprende anche dagli uomini.
Se siete amanti della natura e delle emozioni forti, non potete perdervi l’occasione di visitare questo incredibile territorio.
Venite a scoprire i Monti Amerini e lasciatevi incantare dai loro calanchi!
Un percorso panoramico per vedere i calanchi dal basso
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