Le solfatare di Penna in Teverina sono un’interessante manifestazione geologica legata alla risalita di gas (prevalentemente anidride carbonica) dal sottosuolo. Questo fenomeno, abbastanza diffuso nell’Italia centro meridionale, dona all’ambiente naturale un aspetto particolare, caratterizzato da zone quasi del tutto prive di vegetazione e da un suolo fortemente alterato, con presenza di pozze di acqua e fango da cui gorgoglia il gas.
La Solfatara di Penna in Teverina si trova sotto alla collina dove è situato il borgo e quasi al confine con il Lazio, prima che il Rio Grande confluisca nel Tevere.
I pastori e la solfatara
Le testimonianze orali della zona riportano di un’antica usanza dei pastori dei monti amerini legata all’area della solfatara di Penna.
Un tempo, i pastori della zona erano soliti portare le pecore a fare il bagno alla solfatara di Penna a ridosso del momento della tosatura.
L’acqua sulfurea le avrebbe liberate dai parassiti, pulendo il vello e rinfrescando gli animali. La lana era infatti un materiale prezioso e, prima che arrivassero i carosini a tosare le pecore, i pastori si preparavano a questo rito.
Si accordavano tra più pastori e partivano di notte: conducevano le greggi attraverso le montagne, fino alla campagna di Lugnano, e da lì scendevano verso il Rio Grande, passando fra le campagne di Penna. Come ha raccontato un anziano testimone di Cocciano, le pecore ritornavano a casa bianche e pulitissime, prive di parassiti e con il vello morbido. Erano pronte per essere tosate.
Cosa sono le solfatare di Penna
Le solfatare sono tra le testimonianze visibili in superficie dei movimenti e delle trasformazioni della terra nel corso delle ere geologiche. Insieme ai terremoti e alle eruzioni vulcaniche, alla tettonica a placche e alla geotermia, queste evidenziano l’esistenza di un’intensa attività che trae origine dall’interno della Terra e che viene studiata dalle varie branche di una disciplina chiamata Geodinamica. Le solfatare sono manifestazioni del processo di degassamento terrestre che interessa vaste porzioni del territorio italiano (http://www.magadb.net/global_map/) e che comporta l’immissione di notevoli quantità di gas nell’atmosfera, principalmente anidride carbonica (CO2).
L’emissione di gas endogeni ricchi in anidride carbonica interessa aree vulcaniche attive ed estinte, aree geotermiche e aree non vulcaniche, e si concentra principalmente nel settore tirrenico dell’Italia. Può avvenire in modo episodico (ad es. durante le eruzioni vulcaniche o a seguito di un terremoto) e in modo continuo, da manifestazioni puntuali (soffioni, mofete) e da aree di degassamento diffuso, nonché da acque naturalmente gassate.
Ed è proprio il rapporto tra la quantità di acqua che circola nel sottosuolo e i flussi di gas endogeni risalenti verso la superficie a stabilire la formazione, la distribuzione e l’estensione delle aree caratterizzate da degassamento.
La presenza di acqua, sia piovana sia di falda, nelle aree di degassamento è inoltre responsabile del caratteristico fenomeno delle bubbling pools, ossia polle d’acqua che “ribollono” non a causa di alte temperature, ma per lo sprigionarsi violento di gas endogeni.
L’area di Montecchie, Poggio delle Streghe e la Solfatara di Penna
Nel territorio di Penna in Teverina il fenomeno si manifesta principalmente in due punti: Montecchie e il sito della Solfatara. Poco distante ci sono fenomeni anche nel sito di Poggio delle Streghe, nel comune di Orte. Tutta l’area interessata si estende per circa 30 ettari in prossimità del corso del torrente del Rio Grande.
Il fascino naturale del luogo si lega a quello storico grazie alla poco distante Via Amerina e, quindi, al Cammino della Luce, che dalla solfatara segue il percorso del Rio Grande fino ad arrivare ad Orte, dove si unisce al Tevere.
L’area principale, la solfatara e il parco
Il parco, da poco riqualificato, rappresenta una forte attrazione per chi viene dalla città. Il fenomeno della solfatara è stato oggetto di studi nell’estate del 2021, all’interno delle iniziative promosse da Le Terre dei Borghi Verdi che hanno permesso di sviluppare e riqualificare il percorso con la creazione di un’area attrezzata.
La presenza nelle solfatare di gas asfissianti e tossici per la salute umana come l’anidride carbonica e l’idrogeno solforato (quest’ultimo responsabile del caratteristico odore di uova marce), rende queste zone potenzialmente pericolose per l’uomo e per gli animali.
Questo è dovuto in modo particolare alle caratteristiche fisiche dell’anidride carbonica (inodore, incolore e più pesante dell’aria) che, in particolari condizioni meteorologiche come alta pressione atmosferica, bassa temperatura dell’aria, assenza di vento, insieme a caratteristiche e morfologiche (presenza di aree depresse e chiuse al ricambio di aria) formano dei veri e propri “laghi” di gas.
Maggiori Info:
www.turismopennainteverina.it