Collicello è una piccola e deliziosa frazione di Amelia sui monti amerini, immersa nei boschi di leccio o argine come le chiamano qui in dialetto. Il castello che racchiude le abitazioni è circondato da una pace incredibile oggi, tuttavia in passato queste furono terre splendide ma funestate da storie di crudeli atti e feroci battaglie.
Le origini e la storia di Collicello di Amelia
Il nome del paese deriva dalla sua posizione su un piccolo colle ricco di boschi, si trova a a 435 m s.l.m., a 15 km di distanza dal capoluogo e al confine con il territorio di Todi, a guardia dell’antica via Amerina e secondo i dati comunali di marzo 2019, il paese è occupato da 186 abitanti.
É stato un territorio conteso fra Amelia e Todi trovandosi appunto fra i due centri e per questo ebbe parecchie devastazioni (soprattutto nel XV secolo) a causa delle lotte tra i guelfi (la famiglia degli Atti) ed i ghibellini (la famiglia dei Chiaravalle).
Il piccolo borgo nel 1527 fu saccheggiato dai lanzichenecchi diretti a Roma e solo dopo la Restaurazione entrò a far parte definitivamente dei possedimenti amerini.
Più recentemente, Piero Calamandrei dopo l’8 settembre 1943 si rifugiò a Collicello di Amelia, dove rimase fino alla liberazione di Roma. In seguito la nipote assieme al marito, lo storico Giuliano Procacci, frequentarono spesso Collicello per le vacanze estive, ristrutturando anche l’antica torre medievale. Fu luogo di riposo anche per il senatore Alfredo Reichlin.
Trekking a Amelia, sul percorso circolare di Collicello
Dal 1999 Collicello ospita un percorso escursionistico circolare ben tracciato e mantenuto e la Proloco di Collicello si impegna per realizzare e promuovere questa iniziativa che permette di apprezzare la bellezza dei boschi umbri.
Il percorso circolare si compone di tre itinerari che possono essere percorsi sia a piedi, che in mountain bike o a cavallo. Ad oggi sono stati inseriti nella rete dei Sentieri Amerini con la numerazione CAI 725, 726, 727.
725 Percorso circolare di Collicello – Breve
Itinerario di 5 km percorribile a piedi in circa 1,45 ore;
726 Percorso circolare di Collicello – Medio
Itinerario che misura 7 km percorribile a piedi in circa 2,30 ore;
727 Percorso circolare di Collicello – Lungo
Percorso più lungo per un totale di 11 km percorribile a piedi in circa 3,30 ore.
Il percorso escursionistico nei boschi amerini
Il percorso circolare di Collicello parte dallo spazio verde attrezzato adiacente ai locali della Pro Loco. Dopo aver attraversato il borgo di Collicello, il percorso si inoltra nei boschi dove si affronta qualche breve tratto di salita. Si arriva così al bivio che porta allo splendido affaccio del belvedere Sasso della Morte: il panorama abbraccia l’intera vallata fino ai monti dell’appennino centrale!
Si riprende il percorso circolare per arrivare allo Speco Francescano, una piccola cappella costruita nel bosco che ricorda il passaggio del Santo che si fermò a dormire e pregare in una grotta vicina, anch’essa visitabile.
Procedendo lungo il sentiero si giunge ai ruderi del Convento Benedettino che risale al XII secolo. In origine ospitava un monastero benedettino, poi una comunità di frati francescani, e in seguito fu abbandonato. Ancora oggi sono visibili le strutture tipiche come il refettorio, la cucina e le celle dei monaci e da questi bellissimi particolari si può immaginare il passato splendore di tutta la costruzione.
Proseguendo sulla strada si raggiunge il punto dove il percorso breve si separa dagli altri due che proseguono alla piana del Monte Piglio.
Dopo essersi ricongiunti nuovamente tutti e tre per un breve tratto caratterizzato da una ripida discesa, i percorsi Breve (725 ) e Medio (726) riportano a Collicello mentre il percorso Lungo prosegue verso la località Inano, Parco dei Cerri.
Da non perdere qui l’esperienza mozzafiato alla Dolina Cesa Fumetto, una delle tante doline che sono nella zona e che in dialetto sono chiamate cannetti.
In seguito la strada che porta a Collicello passa per il Castello di Canale che risale al XII secolo e che fu residenza di Altobello di Chiaravalle.
Il Castello di Canale è molto esteso e poco noto perché dislocato su una collinetta con folta vegetazione e lontano dalla strada, ma ricco di storia e di fascino, oltre una meravigliosa vista sul paese e sulla piana sottostante. Le rovine, attualmente visitabili e ben tenute, sono state recuperate e rese tali grazie ai volontari della Proloco di Collicello.
Le possenti torri e il centro storico di Collicello annunciano la fine di questa meravigliosa escursione, per il ritorno al bar della Proloco (per una bella birra fresca!).
Proloco di Collicello
La Proloco di Collicello è nata oltre vent’anni fa per dare un nuovo impulso alla vita del paese e negli anni, grazie al volontariato dei paesani è riuscita a consolidare ed acquisire la propria presenza. Oggi la proloco conta 150 soci ed è impegnata sia nella promozione turistica sia nella cura della vita sociale del paese.
Mantiene vivo un piccolo bar che è punto di socializzazione, cura la gestione del verde pubblico e la manutenzione delle principali strade, organizza cene e feste per la popolazione, sostiene attività sportive e feste religiose.
Cosa fare oggi: tartufo, escursioni e degustazioni
Oggi a Collicello oltre a belle escursioni nei boschi (da godersi anche in mountain bike e a cavallo) è possibile fare caccia al tartufo, degustazioni (abbiamo un presidio slow food qui: la fava cottora dell’amerino) e soggiorni relax nelle strutture ricettive della zona.
Infatti nel cuore del borgo antico sono disponibili alcune delle case tipiche per brevi e lunghi vacanze. Appartamenti ristrutturati che conservano l’aspetto originale, distanti poche decine di metri uno dall’altro, ideali anche per una vacanza tra amici.
A metà strada fra Todi e Amelia, a ridosso dell’antica via Amerina è una meta ideale per esplorare questa particolare zona dell’Umbria.
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